È il 1902 quando John ed Elisa Blundstone, dalla terra natale del Derbyshire, approdano ad Hobart, in Australia: in terra inglese avevano acquisito notevole esperienza nella produzione si stivali e calzature adatte ai lavori pesanti, quindi non era stato loro difficile inaugurare un’attività in Liverpool Street. L’attività viene acquistata sotto il nome di Blundstone Pty Ltd dai fratelli Cuthbertson, trent’anni dopo la sua apertura, i quali decidono di accentrare le operazioni di produzione sotto il nome di un unico marchio. Nato dalla fusione delle manifatture indipendenti in terra australiana, il marchio Blundstone racchiude in sé l’impegno dei piccoli produttori di allora nel realizzare le migliori calzature sul mercato, scarpe che dovevano adattarsi alla dura vita lavorativa e mantenersi funzionali anche nei momenti di tempo libero. Il brand da oltre un secolo, nei suoi 150 anni di storia, garantisce la collaborazione dei migliori conciatori a livello internazionale e mondiale, prestando grandissima attenzione al pellame utilizzato per produrre le calzature. Questo significa selezionare, ispezionare e di conseguenza scegliere ogni pezzo dopo averlo testato con mano, oltre a sottoporre le prime impressioni di un’accurata analisi in loco a rigorosi test di qualità sui tagli del pellame prima di utilizzarli in sede di realizzazione definitiva. Una qualità che nonostante stile, design, tecnologie produttive abbiano subito notevoli evoluzioni nel tempo, sono ancora realizzati con gli stessi obbiettivi di allora. Consentire ai propri clienti di andare ovunque e fare qualsiasi cosa, senza però perdere il fascino derivante dalla consapevolezza di rimanere cool ad ogni step. Rimane così essenziale capire come curare gli stivaletti Blundstone, in modo da non rovinare il pregiato pellame che li caratterizza e non inficiare così l’estrema durabilità della calzatura.
Come pulire i Blundstone senza rovinare gli stivali
Con una storia così importante, i Blundstone meritano sicuramente attenzioni speciali e vanno trattati con cura e amore. Lo studio di queste calzature è funzionale a garantirne una lunga durata nel tempo, ma per consentire questo risultato e far sì che mantengano quanto più a lungo possibile l’aspetto originale,
si richiede comunque una cura particolare da parte dei clienti che ne concludono l’acquisto. Innanzitutto bisogna considerare il tipo di stivaletto acquistato e il pellame con cui è stato realizzato: infatti i Blundstone possono essere realizzati in pelle a diverse finiture, in camoscio, in nabuk e anche in tela. Ogni materiale richiede un metodo di pulizia differente, ecco perché al momento dell’acquisto si deve innanzitutto considerare come trattare il tipo di pelle con cui gli stivaletti sono stati realizzati.
Blundstone, come pulirle quando il modello è in pelle
Qualora i Blundstone si siano bagnati, oppure si sia attraversato un terreno fangoso che ha lasciato segni di sporco incrostato, è necessario
togliere i residui con una spazzola di setola morbida, o in alternativa, se non si possiede questo attrezzo, con un panno umido, meglio se in fibra di cotone naturale. L’umidità del supporto usato per togliere le incrostazioni va necessariamente lasciata asciugare, quindi gli stivaletti devono poter essere disposti all’aria aperta, senza però che ci sia luce solare diretta sulle calzature, e al riparo da fonti di calore. La pelle infatti è molto delicata rispetto queste sollecitazioni e potrebbe seccare mostrando antiestetiche crepature. Gli stivaletti vanno poi
lucidati con un lucido da scarpe in crema o spray, dopo averlo preventivamente provato su un angolo del colletto interno, in modo da verificare che non rovini irreparabilmente il pellame esterno. Il lucido va applicato con piccoli movimenti circolari e con l’ausilio di un panno o di una spazzola, dopo di che è possibile lasciare asciugare la calzatura. È sempre consigliabile l’utilizzo periodico di una crema ammorbidente, soprattutto quando la pelle appare danneggiata e consumata, per impedire che si formino ulteriori ed antiestetici graffi.
Come pulire gli stivali Blundstone: i pellami pregiati
Pulire i Blundstone che sono stati realizzati in pellame pregiato richiede qualche accortezza in più: per gli stivaletti in camoscio è necessario utilizzare
una spazzola apposta per pelle scamosciata, in modo da togliere lo sporco più superficiale. Sulla pelle in camoscio, è possibile togliere gli eventuali graffi o segni profondi strofinando una gomma pane per cancellare. È necessario poi inumidire la spazzola per il camoscio, e utilizzando un detergente apposito, pulire le scarpe insistendo sulla presenza di eventuali macchie. Tamponate le scarpe con un panno asciutto, per togliere quanto prima i residui di umido, è necessario lasciarle asciugare all’aria prima di pensare di applicare uno spray idrorepellente ed antimacchia. Quest’ultima operazione è da eseguire con regolarità proprio per evitare il formarsi di macchie antiestetiche. Gli stivali in camoscio necessiterebbero anche dell’applicazione di un apposito protettore, soprattutto nei periodi in cui giornate piovose si alternano a giornate di sole, in particolare quando hanno qualche anno e compaiono consumati. Un altro tipo di pellame pregiato con cui sono realizzati i Blundstone è il nabuk:
pulire i Blundstone in questo particolare tipo di pelle è semplice ma è necessario avere qualche strumento apposito. Con un panno asciutto è possibile togliere lo sporco superficiale, e poi si utilizza una spazzola per il nabuk, con delicati movimenti circolari, ma molto brevemente. Anche in questo caso, è necessario utilizzare un detergente spray tipica per il nabuk e pulire con un panno apposito, ma sempre avendo prima testato il prodotto su un’area limitata e nascosta, in modo da non danneggiare la pelle esposta. Sarebbe sempre ideale applicare uno spray idrorepellente, in modo che anche in caso di pioggia la pelle eviti di rovinarsi con macchie permanenti.
Pulire i Blundstone in tela: cosa cambia dagli stivali in pelle
Per alcuni modelli di
Blundstone in tela, la pulizia deve essere fatta seguendo i consigli per il materiale di fabbricazione: la tela infatti viene pulita con una spazzola in setola morbida, o utilizzando uno spazzolino da denti, qualora si sia sprovvisti di spazzole. Si continua la frizione con acqua calda, per poi fare asciugare le calzature all’aria aperta, avvolte da carta velina in modo da non sformare il corpo della calzatura. In ogni caso, anche quando si tratta di calzature in tela, è vietato l’uso dell’asciugatrice: la suola potrebbe subire danneggiamenti e il tessuto potrebbe seccarsi, rendendo così gli stivaletti inutilizzabili.
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