È cresciuto, si è sviluppato ed è diventata una realtà enorme, consolidata e importante, non solo per quanto riguarda il Made in Italy ma anche se si considera il panorama della moda internazionale, eppure sempre senza clamore. “Il Gigante Silenzioso”, così Max Mara viene definito dagli addetti ai lavori, è una di quelle realtà rare che hanno saputo combinare il successo da parte della critica, e una ininterrotta crescita commerciale, arrivando a un giro d’affari di oltre 1,5 miliardi di euro. Un’azienda che è partita come realtà a conduzione familiare, ma che è ancora prima un profondo esempio di famiglia, molto unita nella professione come nella vita, dalla quale traspare la caratteristica discrezione e riservatezza tipica del brand.
Il gruppo Max Mara ai giorni d'oggi
Oggi
Max Mara Fashion Group dà lavoro a oltre 4700 dipendenti nel mondo, molti localizzati a Reggio Emilia, fulcro creativo del brand e ancora cuore pulsante della produttività aziendale, e trampolino di lancio di stilisti che a loro volta sono e sono stati personaggi chiave nello sviluppo del fashion system, da Karl Lagerfeld a Dolce & Gabbana. Distintosi nel design e nella realizzazione della struttura di un cappotto rivoluzionario, Max Mara sviluppa il proprio know – how con un profondo feeling legato alla manifattura del capo. Oggi, l’azienda del gruppo deputata a rappresentare l’eccellenza Made in Italy nella produzione del
capospalla femminile è lo
stabilimento Manifattura di S. Maurizio, che produce ben 100.000 capi Max Mara, studiando la produzione con un’intensa collaborazione insieme agli uffici stile delle varie linee Max Mara Group.
Nuove collezioni Max Mara, si parte con la primavera estate
L’obbiettivo della Manifattura di S. Maurizio è l’eccellenza, raggiunta grazie a ricerche avanguardiste nell’ambito delle tecnologie di realizzazione del capo finito, dove un ruolo chiave è svolto dalle persone che attribuiscono all’intero processo lavorativo, in quanto apportano un miglioramento continuo agli standard di alta qualità tipici del brand. Grazie a un processo produttivo che contempla il taglio del tessuto grazie a tecnologie avanzate, il semilavorato attraversa l’intera filiera in via aerea, proprio per preservarne l’integrità e iniziare così la
lavorazione delle nuove collezioni Max Mara. Pronta dunque a rinverdire il know – how del brand attraverso la manifattura di capi di tendenza, come il power suit, vera e propria ossessione della
nuova collezione Max Mara primavera estate. Linea dedicata a una donna manager o altamente indipendente, determinata a mostrare la propria femminilità e la propria carismatica grinta. Spuntano dunque in passerella i bermuda dal taglio formale, che coprono fino al ginocchio ma liberano le gambe strutturando un look elegante, uno spezzato trasgressivo ma pur sempre sobrio da esibire in ufficio. Un outfit che libera dalla struttura della gonna, permettendo un movimento più sciolto e confortevole, mentre per quanto riguarda i tessuti scelti, di grandissima qualità, prediligono il doppio crêpe di cotone, come Principe di Galles, canvas di lino, twill di puro cotone. Una scelta abbinabile senza timore a
blazer oversize, o a fluide
camicie di seta, che durante i momenti più casual della giornata possono anche essere accompagnare la proposta come modello multitasche di lino o cotone, sdrammatizzando anche l’eleganza della proposta con
t-shirt tono su tono, soprattutto per un look più young e giovanile. Il tailleur viene riproposto nella classica variante in tre pezzi nei toni pastello, accompagnati dai foulard in micro stampe bianco e nero, o ancora lunghissime gonne in stampa Paisley, con attenzione alla delicatezza di una palette che richiama i tenui toni dei petali primaverili. Pastel Army, un vero e proprio esercito schierato di tendenze dai toni delicati come limone, menta e gli intramontabili rosa e azzurro, reinterpretazione delle forme dell’azienda in una delicatissima chiave ultra chic.
Max Mara autunno inverno, il meglio delle nuove collezioni
Un’immagine di brand rafforzata dai numerosi premi, oltre ai numerosi eventi organizzati dall’azienda, che si rende protagonista di un fervente mondo culturale che ruota intorno al brand. Nello specifico, il
Max Mara Face of The Future Award, un premio che va a intersecare la filosofia del brand direttamente sui red carpet calcati dalle celebrities più in vista, in quanto dal 2006 conferisce l’onorificenza alle attrici più influenti. L’alta sartorialità si sposa perfettamente al jet set e Max Mara garantisce da decenni elevati standard qualitativi e professionali, selezionando attentamente il proprio personale che deve essere in grado di utilizzare macchinari altamente tecnologici. In linea dunque con l’alta qualità della manifattura, il processo produttivo raggiunge così l’eccellenza qualitativa, garantendo una produzione di altissimo livello.
Processi che vengono portati avanti nelle sedi produttive di Max Mara Fashion Group a cominciare dal taglio del tessuto, per cui vengono utilizzate tecnologie non invasive, in grado di preservarne trama e integrità. Si procede poi attraverso lo studio approfondito dei metodi di lavorazione, sempre supervisionato da un servizio di controllo qualità che non manca mai e che vige in ogni fase del ciclo produttivo. È l’ultimo controllo sul capo finito ad essere il più severo, tanto da mantenere l’aggiunta di rifiniture a mano, come vuole la tradizione di alta sartoria. Nascono così i cappotti iconici, i blazer o i
tailleur costruiti secondo precisi schemi che rasentano la perfezione tecnica, e offrono un prodotto dall’alto valore artistico, celebrando così delle vere e proprie opere d’arte in quanto pezzi assolutamente unici. Come del resto le
proposte in passerella della collezione autunno inverno Max Mara, una creatività che si esprime attraverso una varietà rinnovata di silhouette avvolte dai colori ormai leggendari delle palette Max Mara, come il cammello, il bianco, il grigio, e l’immancabile blu navy. È il mare a regalare l’ispirazione per i
cappotti della nuova collezione, non abbandonando mai il guardaroba maschile, sempre caro all’impulso creativo del brand. Compaiono dunque i soprabiti tipici degli ufficiali di bordo, insieme a cappe e caban, oltre a caldi montgomery che rimangono chiusi in vita da cordoni eleganti nella loro semplicità. Ruches e balze fanno capolino per definire le spalle e il giro manica delle proposte di modello più classiche in cammello, stemperare la serietà del completo gessato, e rivitalizzare gonne asimmetriche. Il giorno è riservato a giacche ultramoderne in tessuto tecnico e dettagli in metallo, mentre la sera, la donna viaggiatrice immaginata da Max Mara non ha paura di salpare verso nuove dimensioni della propria femminilità, esibendo abiti ultra eleganti in velluto blu con cristalli. È il momento di abbracciare l’oceano.
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