Il prezzo di Stone Island? E’ sinonimo di qualità!

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Stone Island è un marchio di abbigliamento maschile capace di unire bellezza ed eccellenza qualitativa. L’appeal del marchio sta tutto nella continua sperimentazione dei tessuti e dei materiali utilizzati per la creazione dei diversi capi d’abbigliamento. Capi eleganti che puntano alla funzionalità piuttosto che unicamente all’estetica, a differenza di molte griffe. Attualmente è uno dei marchi di abbigliamento da uomo più apprezzati ed acquistati in tutto il mondo. Stone Island focalizza la sua attenzione su una ricerca tessile continua che sposta i confini della tecnologia applicata agli indumenti attraverso la creazione di prodotti che nessun altro marchio riesce nemmeno a pensare. Questa è la reale motivazione all’acquisto che spinge il compratore ad investire in un prodotto le cui caratteristiche innovative non hanno prezzo. Quest’ultimo, infatti, passa in secondo piano.

Quali sono le origini del marchio Stone Island?

Per parlare di Stone Island e comprendere come sia arrivato ad essere un punto riferimento nell’abbigliamento sportivo elegante, dobbiamo raccontare brevemente la storia della nascita della Sportswear Company S.p.A cui esso fa capo, capitanata da Carlo Rivetti, Presidente e Direttore Creativo. Il tessile è da sempre nel DNA di Rivetti, dato che la sua famiglia gioca un ruolo fondamentale nell’industria della produzione tessile a partire dalla seconda metà del XIX secolo nel distretto biellese della lana. L’azienda di famiglia, il Gruppo Finanziario Tessile (GFT) è anche la prima a produrre e distribuire collezioni a firma di noti stilisti come Armani, Ungaro e Valentino, contribuendo in modo significativo alla nascita del Made in Italy.

Stone Island: ricerca e innovazione sono le parole d’ordine

Mentre GFT prospera, lo stilista Massimo Osti designer di un’altra azienda, la C.P. Company inventa la famosa Tela Stella sottoponendo i teloni utilizzati per le coperture dei camion ad un lavaggio “stone wash” estremo, dando così vita ad un nuovo tessuto usato per una collezione di 7 giacconi lanciati per l’appunto sotto il brand Stone Island. In seguito, Rivetti e Osti si incontrano. Inizialmente, il sodalizio avviene con l’acquisto del 50% della C.P. Company e di Stone Island da parte di Rivetti. È allora che nasce la famosa Ice Jacket Stone Island, il cui colore cambia in funzione della temperatura.

Stone Island: il momento della svolta nella strategia aziendale

Successivamente, avviene la svolta. Negli anni Novanta Rivetti rileva tutte le attività dell’azienda famigliare insieme alla sorella, ribattezzando il gruppo GFT in Sportswear Company S.p.A., mentre Osti, che decide di dedicarsi ad altri progetti, cede il posto ad un nuovo stilista, Paul Harvey, londinese trapiantato per amore in Romagna. Costui firma ben 24 nuove collezioni, ma nel 2008 dopo ben 12 anni decide di dedicarsi a nuove avventure ed è a questo punto che Rivetti decide di voltare pagina e riorganizzare la propria struttura. Oggi, la Stone Island che conosciamo lo vede sempre al timone, ma coadiuvato da un team di creativi e non più da un solo stilista.

Stone Island: abbigliamento di qualità sempre alla moda

Visioni diverse per una continua innovazione nella creazione di capi senza tempo. Anche se viviamo in un’epoca in cui le mode cambiano continuamente, abbiamo la certezza di poter contare su un marchio come Stone Island che continua a stupirci per l’innovazione delle sue creazioni mantenendo inalterata la qualità dei suoi prodotti, tutti tecnologicamente avanzati, leggeri, funzionali e sempre attualissimi. Indumenti che non passano mai di moda e che vanno a costituire la base per un guardaroba di qualità eccellente. Una cultura fondata sull'unicità. Stone Island non stupisce solo attraverso l’innovazione delle sue creazioni, ma anche per le sue scelte di marketing basate su “non apparire”. Niente sfilate e niente presentazioni, solamente due collezioni all'anno. Una scelta che ha pagato e continua a pagare, apprezzata dai cultori di questi capi sola cui etichetta racconta tutto ciò che c’è da sapere sui tessuti con cui sono confezionati. Stone Island piace. E piace a tutti. Persino a testimonial famosi pur non attirandoli intenzionalmente. Pensiamo per esempio ai musicisti inglesi degli anni ‘90 come gli Oasis, per citare solo un nome o a rapper famosi d’oltreoceano, come Drake per il quale Stone Island ha prodotto in esclusiva tutti i capi indossati in una delle sue tournée. Unicamente per lui, non per vendere, rispettando la scelta di non lanciare campagne con testimonial. Una scelta che ci fa apprezzare ancora di più questo brand che ha saputo distinguersi in tutto e per tutto, per la qualità dei suoi capi, ma anche per una visione di marketing molto singolare, in un mercato che detta canoni opposti e in cui l’apparire e l’esserci è considerato essenziale. Stone Island c’è, ma c’è ma per i veri cultori, per coloro che hanno realmente compreso il valore e l’eccellenza che sta dietro alle sue collezioni, sia che si tratti di giacconi e giacche a vento, ma anche di pantaloni, felpe e accessori.

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