Storia di un paio di Jeans
Pantalone con taglio cinque tasche, tre frontali e due posteriori, queste ultime applicate: Blue-Jeans.
Oggi simbolo di libertà, ribellione ed avventura, ha conquistato un posto d’onore nel guardaroba sia maschile che femminile di tutto il mondo.
La storia dei jeans è piuttosto antica, infatti, intorno al 1500 con il termine blue jeans si indicava un particolare tipo di telone di colore blu utilizzato sulle navi per vele e per coprire merci. Tessuto ruvido, particolarmente resistente che veniva fabbricato nella città di Nimes, da qui la parola denim e utilizzato dai marinai genovesi (la parola Jean significa blu di Genova).
Dal 1850 circa il termine jeans iniziò a identificare non solo il tessuto, ma anche il modello di pantaloni. Leggenda vuole che Morris Levis Strauss, mercante bavarese trasferitosi in California, avesse venduto quasi tutta la sua mercanzia prima di sbarcare a terra e gli fossero rimasti solo dei teli da tenda; quando un cercatore d’oro gli chiese di vendergli dei pantaloni, il commerciante poté farglieli fabbricare solo con quel telo da tenda che gli era rimasto. Nel 1873, l’ufficio americano dei brevetti rilasciò l’autorizzazione a produrre in esclusiva pantaloni di cotone robusto tenuti insieme da punti del cucito tradizionale e da rivetti metallici. Agli inizi del ’900 altre due aziende diventate poi molto famose iniziarono a produrre pantaloni simili: Lee e Wrangler. Il pantalone in jeans approda in Europa nel dopoguerra e con il cinema americano degli anni ’50 i jeans entrano nei guardaroba di tutto il mondo. Alla fine degli anni ’70 i brand lo trasformano in un capo d’abbigliamento elegante e indossato da tutti, senza distinzioni politiche o sociali, diventando così un oggetto cult.
Definiamo meglio il concetto di denim: si tratta di un tessuto in cotone che può contenere una percentuale di lycra per donargli elasticità, esso viene tinto quando è ancora filo e sua particolarità è l’ordito colorato, mentre la trama resta in filato grezzo cardato, donando un effetto bicolore. Per ottenere la tintura blu viene utilizzato l’indaco, il quale si depone solo all’esterno dei fili, con un processo di bagno e ossidazione che lascia del colore naturale l’interno dei fili. Inizialmente è piuttosto rigido, mentre in seguito al primo lavaggio il tessuto reagisce stringendosi e ammorbidendosi. I tipi di lavaggio sono diverse: bleached, chiari grazie all’aggiunta di cloro al primo lavaggio; tie-blanched con chiazze irregolari; stone-washed, ai quali il lavaggio con pietre pomici dona un aspetto usurato.
Quali sono i nostri principali brand di Jeans? Cycle, Dondup, Jacob Cohen, Roy Rogers e Jackerson.